22 April 2014

la propagazione nelle gamme HF




160 metri (1830 KHz)
dedicarsi al DX in questa banda significa avere spirito di abnegazione, essere disposti a cercare di identificare segnalini minuscoli in mezzo a quella che è stata definita una "grossa padella di olio che frigge". Una banda aperta esclusivamente nelle ore notturne, pochi mesi all'anno (da ottobre a marzo) e che risente moltissimo del ciclo undecennale (buona negli anni di minimo solare)

80 metri (3,5 MHz)
Anche per gli 80 vale quanto detto per i 160: si tratta di una banda esclusivamente notturna, che privilegia, ma non in modo assoluto, i mesi invernali ed i periodi di bassa attività solare. La propagazione in bande basse (160 e 80 metri) è esclusivamente notturna, quindi in linea di massima due punti della terra sono collegabili tra loro quando sono entrambi al buio.
Allora diventa intuitivo pensare che appena dopo il tramonto si possono avere delle aperture verso Est, nelle giornate migliori anche Giappone e Australia. Poi, nelle serali, può arrivare qualcosa dall'Africa, mentre dalla mezzanotte in poi abbiamo le aperture verso ovest, principalmente con il Nord America ma anche con il Centro e Sud America. Il tutto si protrae fino all'alba,  in cui i segnali si rinforzano notevolmente e possiamo talvolta assistere ad aperture con diverse parti del mondo contemporaneamente.
Come si è già detto i mesi veramente buoni vanno da fine ottobre a fine marzo (migliore rapporto ore di buio/ore di luce e diminuzione del rumore statico), ma non sono da escludere buone aperture, specialmente verso Sud, anche nei mesi più caldi.

40 metri (7 MHz)
I 40 ed i 20 riassumono in sé tutte le caratteristiche-tipo della comunicazione in onde corte: aperture stabili e prolungate con diverse parti del mondo, minore variabilità stagionale, minor rumore atmosferico, buon periodo di utilizzazione nell'arco delle 24 ore. durante le ore centrali del giorno i 40 sono banda a skip corto, le ore DX vanno da poco prima del tramonto a poco dopo l'alba. 
Per quanto riguarda la propagazione possiamo considerare i 40 come la bella copia degli 80. Per intendersi, il giappone e' collegabile già prima del tramonto e nella prima serata si possono cogliere ottimi collegamenti con YB, VK6, 9M2, eccetera. Ma è dalle 23 locali in poi che la banda si dispiega veramente: un'ora di giapponesi molto forti poi cominciano ad arrivare gli americani e molte sere capita di sentire JA e W in contemporanea. Più tardi ancora gli JA scompaiono e, di fianco ai W che continueranno ad essere collegabili fin dopo l'alba, arriva una moltitudine di centroamericani (CO, YV, HI, HC, tutti i Caraibi, eccetera). Un'ora prima dell'alba bisogna cominciare a fare attenzione al Pacifico: Nuova Zelanda ed altri meravigliosi country sono spesso collegabili, per lo più via lunga, con discreta frequenza. Come si diceva, U.S.A. e Centro America rimangono collegabili anche un'oretta dopo l'alba. 
 Non esiste una stagionalità nettissima per questa banda, che però, essendo banda notturna, risente ovviamente della riduzione delle ore di buio che si ha nei mesi estivi. Altro fattore da tenere in considerazione è l'aumento del rumore statico provocato dai temporali di giugno, luglio e agosto. Rimane infine da fare una consi-derazione sulla sensibilità dei 40 metri alle fasi del ciclo solare.
Possiamo tranquillamente affermare che i 40 sono aperti sempre; sicuramente nei periodi di massima attività solare avremo aperture meno frequenti e meno intense, ma possiamo davvero dire che i 40 non chiudono mai.
 
20 metri (14 MHz)
La banda "regina" delle HF: notturna d'estate, diurna d'inverno, assolutamente fantastica nelle stagioni di mezzo, i 20 metri sono la banda dove a qualsiasi ora del giorno, in qualsiasi giorno dell'anno ed in qualsiasi fase del ciclo solare si possono raggranellare ottimi ascolti. Banda ottimamente inserita nel sottile bilancio tra assorbimento dello strato D e riflessione degli strati F.
Da una parte quindi i 20 sono una banda facile, in cui basta accendere l'RTX e qualcosa si combina sempre. Sono invece più difficili, almeno per il principiante, dal punto di vista della prevedibilità.
Mi spiego meglio: se ad un esperto chiedete cosa si ascolta in 40 metri attorno alle 04:00 utc vi risponderà che si trovano le Americhe. E in 15 nelle ore della tarda mattinata? Russi asiatici e qualcosa dall'Africa.
Per sapere cosa troverete (notate bene il cosa e non il quanto, che abbiamo detto essere grosso modo costante) in 20 metri ad una certa ora dovrete sapere il mese ed il numero delle macchie solari, e ancora vi potreste sbagliare. Tante propagazioni diverse, insomma, a seconda del periodo e delle condizioni.
Possiamo tuttavia tentare di tracciare un panorama di massima: in ogni stagione le ore migliori sono, come al solito, quelle attorno all'alba ed al tramonto, con picchi assai meno pronunciati che in 80 o 40. Ciò significa che le aperture col Pacifico della mattina iniziano un bel pò prima dell'alba e terminano un bel pò dopo. Attorno al tramonto si torna a collegare il Pacifico, ma più che altro la parte meridionale (VK e più raramente ZL). 

D'inverno le ore migliori sono quelle diurne, in quanto la minore insolazione è sufficiente a ionizzare lo strato F che fa correre i nostri segnali, ma non lo strato D che li assorbe. A notte fonda lo strato F scompare e la banda può rimanere chiusa qualche ora.

D'estate la situazione è esattamente l'inverso, in quanto l'intensa ionizzazione diurna (strato D assorbente molto "spesso") impedisce collegamenti oltre 2000 km. Dopo il tramonto, lo strato D, più basso quindi più denso, scompare rapidamente mentre lo strato F, più alto e meno denso quindi meno propenso alla deionizzazione, rimane attivo per tutta la notte permettendo ottimi DX.

La primavera e l'autunno sono le stagioni migliori per qualsiasi banda, in quanto le ore di sole e quelle di buio si equivalgono in tutto il globo, garantendo coperture eccezionali. Non a caso infatti i contest in assoluto più importanti si svolgono a fine ottobre ed a fine marzo. I venti metri in questi periodi sono aperti praticamente 24 ore al giorno, con punte di attività veramente incredibili: non è raro, nei tardi pomeriggi di marzo o di ottobre, collegare la costa ovest degli Stati Uniti per quella che viene chiamata la via lunga. 

Questo comportamento della banda è valido in linea di massima per tutte le fasi del ciclo solare. A differenza delle bande viste sinora, però, si ha un generale miglioramento delle condizioni durante le fasi di massima attività del sole. A partire da 20 metri e muovendosi verso l'alto, questo miglioramento diverrà sempre più sensibile, fino ad arrivare ai 10 metri che sono banda assolutamente chiusa durante gli anni di minimo solare.
 
15 metri (21 MHz)
Come accennato in precedenza, man mano che ci spostiamo verso la parte alta dello spettro delle HF troviamo bande in cui le condizioni di propagazione sono sempre più influenzate dal numero di macchie solari e quindi dal livello globale di emissione del Sole. E' d'altronde vero che i 15, ed ancor più i 10, godono di un vantaggio particolare, sul quale è il caso di soffermarci un attimo.
Come sappiamo, la propagazione ionosferica dipende dal bilancio tra l'assorbimento dei nostri segnali RF operato dallo strato D e la riflessione operata dagli strati F ed E. Oltre a questo concetto fondamentale, per comprendere il vantaggio delle bande superiori, bisogna ricordare anche l'equazione di Plank che stabilisce una relazione diretta tra la frequenza di una oscillazione elettromagnetica e l'energia che essa trasporta.
E' chiaro quindi che l'energia trasportata da un treno di onde a 21 o 28 Mhz sia maggiore rispetto ai 7 o ai 14, e cosi si spiega come i segnali dei 15 e soprattutto quelli dei 10 "buchino" con maggiore facilità lo strato D, che talvolta rimane "impermeabile" a segnali di frequenza (e quindi di energia) minore. In pratica questo vantaggio del minore assorbimento si traduce nella possibilità di andare molto lontano con potenze limitate.
Esiste tuttavia un rovescio della medaglia: proprio a causa della maggiore energia trasportata dalla radiofrequenza in queste bande, c'è il rischio che anche lo strato F venga "perforato" (come accade di norma al di sopra di 30 Mhz). Ciò accade quando questo strato non è sufficientemente ionizzato: la notte e durante i periodi di minore attività solare. Proprio per questo le due bande superiori, splendide durante i periodi di apertura, possono chiudersi anche completamente nei periodi meno favorevoli.
Bisogna infine considerare che tutte le caratteristiche di propagazione descritte sinora sono molto più evidenti nelle frequenze limite delle HF (possibilità di collegare gli antipodi con meno di un watt, chiusura totale durante la notte e negli anni di minimo solare), ma sono riconoscibili nettamente anche in 21 e fanno dei quindici metri una banda già completamente diversa dai venti.
Tracciamo quindi un breve quadro di ciò che si può collegare nelle varie ore del giorno, ricordando la legge fondamentale che sostiene che in 10 e 15 metri "la propagazione segue il Sole".
  • A notte fonda, salvo rari casi, la banda è chiusa. Di tanto in tanto, nei periodi e nelle giornate migliori, il Sud America puo' arrivare per tutta la notte, ma mai con segnali particolarmente forti.
  • Già da prima dell'alba arriva il Giappone.
  • Col sopraggiungere della tarda mattinata si sovrappongono i russi, prima gli asiatici e poi gli europei.
  • Insieme ai russi arriva l'Africa, soprattutto il Sudafrica.
  • Inizia il pomeriggio e, spostandosi il Sole verso Ovest, assistiamo ad un generale rivolgimento del fronte delle aperture propagative: dalle 13 in avanti infatti saranno le Americhe a farla da padrone. In alcuni periodi arriveranno più forte i nordamericani, in altri la banda sembrerà aperta solo per i vari LU, PY, CE, CX eccetera. Attenzione sempre e comunque ai Caraibi, che quando sono attivi arrivano con qualsiasi condizione di propagazione, all'Africa occidentale, col suo carico di succulenti paesi della zona 35, ed alle varie isole atlantiche (ZD7, ZD8 e ZD9, PY0, VP8 eccetera).
  • E' raro ma non impossibile che i nordamericani continuino ad arrivare anche dopo cena. Imperterriti invece i sudamericani proseguono fino alla tarda serata, momento in cui, salvo rare occasioni, la banda chiude completamente. 

 10 metri (28MHz)
Se  è vero che i 10 offrono minori garanzie dal punto di vista della stabilità della propagazione, dall'altro è anche vero che quando i 10 sono aperti lo sono come nessuna delle altre bande.
Negli anni di minimo dell'attività solare, per mesi e mesi si gira la manopola del VFO senza trovare neppure un segnale su tutta la banda: la ionizzazione è insufficiente ed i segnali "scappano via" dalla ionosfera. In sintesi: è inutile andare ad ascoltare in 10 con 10 o 20 macchie solari, utilissimo, addirittura entusiasmante dalle 100 macchie in su.
Per quanto riguarda il movimento della propagazione possiamo dire che vale esattamente, in tutto e per tutto, quanto detto per i 15 metri, con due sole differenze. Innanzitutto in 15 i giorni di chiusura totale si contano sulle punte delle dita, mentre in 10, come si diceva, possono anche passare mesi di silenzio completo; secondariamente i 10, anche nei momenti più strepitosi, non sono mai aperti di notte.
La propagazione quindi segue il Sole, aprendosi verso Est all'alba o poco dopo e chiudendosi sulle Americhe al tramonto o poco dopo.


17 April 2014

DRM: alcuni ascolti...

Radio Romania International -Tiganesti

Radio Romania International - Galbeni

babcock - service

AIR- All India radio
REE Radio Exterior Espana
RNZI Radio New Zealand International (Voice of Pacific)

Voice Of Nigeria

KBS
Radio Kwait

8 April 2014

STANAG 4285: suggerimenti per la demodulazione e decodifica

Giusto un paio di brevi note propedeutiche e necessarie per chi volesse avvicinarsi alla corretta ricezione delle stazioni operanti nella modalita' NATO STANAG 4285. Sulla rete esistono molti documenti certamente piu' completi ed esaustivi di queste brevi note: ma come ho detto, questo e' solo un piccolo "bignami" per affrontare questo tipo di trasmissioni, ognuno potra' poi approfondire l'argomento o fermarsi alla sola soddisfazione della decodifica di STANAG 4285.

la maggior parte delle trasmissioni STANAG 4285 provengono da citcuiti 'BRASS encrypted' che inviano dati pseudo-cifrati 24h/7 indipedentemente dal segnale che viene applicato al loro ingresso. Queste trasmissioni sono in molti casi sincrone e solo in rari casi si vede traffico asincrono. La corretta individuazione e decodifica (anche se' cifrata) di una stazione STANAG 4285 si basa:

- sulla centratura della frequenza 
- sull'analisi del segnale demodulato


Stanag 4285, tra i segnali UTE piu’ diffusi ma piu’ impalpabili e fuggevoli, e’ lo standard NATO per le comunicazioni in HF, e consiste di alcuni sotto-modi (da 75 a 2400 bps) con due opzioni di interleave (short and long) ed altri parametri di configurazione che devono essere propriamente settati a seconda della emittente che si desidera ascoltare:

configurazione STANAG 4285 con MultiPSK

Il ricevitore dev’essere settato in USB con centro banda a 1.800 Hz e deve avere una risposta in frequenza piatta da 600Hz a 3 KHz: la sintonia e’ veramente difficile, tocca avere la mano fina e la manopola del ricevitore molto leggera, un buon SDR aiuta in questa fase. Se si e’ ben centrati occorre attendere qualche secondo perche' il decoder si possa sincronizzare, solo a questo punto si e’ certi di essere sintonizzati bene, e la decodifica del testo sara’ corretta. Ovviamente, cio’ che riceverete potrebbe essere incomprensibile se si trattasse di una stazione crittografata!
Tecnicamente, STANAG 4285 e' una portante a 1.800 Hz  modulata in PSK-8 che da' origine a un segnale di ampiezza pari a 2,400 Hz: ecco il perche' la necessita' di una risposta audio da 600 a 3.000 Hz (1.800 - 1.200,1.800 + 1.200).

ricezione di un segnale STANAG-4285 con FDM-S1 (software SW2)



  
decodifica del segnale ricevuto tramite multiPSK
 Per quanto riguarda la centratura della frequenza e' bene procedere con step del VFO di 10 Hz aiutandosi con lo spettro AF ed osservando i valori di confidence (%) ed error rate  (tasso di errore, o "corrrections") indicati dal decoder: un valore uguale o prossimo al 100% ed un error rate minore di 10 stanno a indicare un buon segnale ed una sufficente sintonia.
Attenzione che occorre attendere almeno un decina di secondi ad ogni step del vfo: questo tempo serve al decoder per sincronizzarsi con il segnale in arrivo.
La situazione ottimale e' raggiunta con un confidence peri al 100% ed un error rate costante uguale a zero o prossimo allo zero (Multipsk indica invece il valore della frequenza di centro banda: quanto piu' questo valore e' prossimo a 1800 Hz quanto piu' corretta e' la sintonia). Da tenere presente che il filtro di banda AF dovra' essere non inferiore a 3300 Hz ed avere un AGC veloce.



Una volta ottento un valore di confidence prossimo al 100% ed un basso e costante tasso di errore potremo passare alla analisi del particolare mode (o modo usato dalla trasmittente, ovvero alla particolare combinazione velocita'/interleave con cui vengono trasmessi i dati.
La maggior parte delle stazioni usano una velocita' di 600 bps con interleave "long" (abbreviato in 600L) anche se ci sono alcune stazioni francesi e britanniche che utilizzano una velocita' di 1200 bps (1200L). Per quanto riguarda la impostazione del corretto mode e quindi della velocita' si provano i vari settaggi piu' comuni 600 e 1200) alternado fra short e long. Il diagramma relativo al piano della fase modulata o phase plane e' utile a questo scopo: 
  • velocita' fino a 600 bps sono ottenute con una codifica PSK-2
  • la velocita' di 1200 bps e' ottenuta da una codifica PSK-4
  • la velocita' di 2400 bps (la massima) e' ottenuta con una codifica PSK-8
Da ricordare che quelle sopra sono le velocita' del flusso dati (o data-rate, espresso sempre in bps) mentre la velocita' "in aria" ovvero il symbol-rate e' espresso in Baud. Nel caso di STANAG-4285, i simboli ottenuti dopo la codifica vengono sottoposti a scrambler prima del modulatore di fase per apparire in aria come se fossero PSK-8! Da qui il valore costante del symbol-rate pari a 2400 Bd anche in presenza di diverse velocita' di data-rate.
Il phase-plane di Sorcerer o di k500 fornisce utili indicazioni circa la modulazione alla quale sono stati sottoposti i dati prima dello scrambler:
 
data-rate fino a 600bps: PSK-2
data-rate di 1200bps: PSK-4
data-rate di 2400bps: PSK-8
 
E' comunque da ricordare che - per quanto detto sopra circa lo scrambler - la modulazione di fase evidenziata da questi decoder e' quella dei dati e non quella del segnale (che e' sempre PSK-8).
 




Per stabilire se siamo in presenza di una trasmissione sincrona o asincrona dovremo guardare all'output in bitstream del decodificatore: in caso di traffico asincrono si vedranno chiaramente i bit di start e stop e solo in questo caso si passera' alla valutazione del "framing",ovvero numero di bit di dati, bit di stop e bit di parita'.

Se la trasmissione e' in chiaro, solitamente in caso di trasmissioni test, ...ci se ne accorge subito.

7 April 2014

Sorcerer e fix per Windows 7


SORCERER è una collezione di moduli decoders per le modalità presenti nella gamma ELF-SHF sviluppato da KD0CQ. Questi funzionano in tandem con parser proprietari intelligenti in grado di identificare automaticamente il segnale in esame (paese e specifico servizio, individuazione dei protocolli di collegamento dati, schemi di compressione, formati di file e formati di crittografia in uso). Una volta presa la mano con questo software vi accorgerete della sua potenza e flessibilita' tanto da usarlo al posto dei vari decoders "verticali". Puo' inoltre operare in tandem con una vasta gamma di ricevitori a copertura continua o SDR. 

Il sito dello sviluppatore dal quale e' possbile scaricare SORCERER e':
Puo' capitare che non venga eseguito su Windows7, ovvero viene lanciato correttamente senza messaggi di errore ma la icona si sposta sulla barra in basso e li' rimane. Si tratta di un piccolo bug del software al quale si pone facilmente rimedio modificamdo il regsitro di installazione di windows come segue:
  1. eseguire RegEdt32
  2. trovare la chiave HKEY_CURRENT_USER\Software\Sorcerer
  3. trovare i 4 quattro valori che iniziano per "Main", ovvero: MainH, MainW, MainX, MainY
  4. cliccare di destro su ciascuno di questi valori ed eliminarli
  5. chiudere RegEdt32
  6. rieseguire Sorcerer
Un amico e collega DXer (Fabio P.), che qui ringrazio, mi fa' notare che ha risolto brillantemente i problemi di Sorcerer/Windows7 assegnando alle chiavi MainH, MainW, MainX, MainY i valori qui sotto indicati (modifica da effettuare anch'essa con il rogramma regedit):


4 April 2014

(alcune) QSL da broadcasters - p.1






















la QSL del 1972











Elad FDM-S1 + FDM-SW2: che effetto che fa'



Disquisendo di un ricevitore SDR, a differenza di un ricevitore “tradizionale”, si deve anche dover parlare oltreche' delle caratteristiche hardware anche delle modalita' operative consentite dal software che – appunto – tali ricevitori definisce. Si, perche' SDR e' l'acronimo di Software Defined Radio, radio definita dal software
Infatti, a parita' di circuiteria impiegata, quello che fa' la differenza e' il programma che la gestisce; un po' come mettere un RX professionale nelle mani di un SWL smaliziato o in quelle di un ascoltatore di primo pelo: quello che riesce a tirar fuori il primo... il secondo neanche se lo immagina.

Sulla rete, e in primis sul sito FTP della ELAD, ci sono decine di recensioni, articoli e prove relative al modello FDM-S1 e sul suo software di gestione SW2, per cui reputo inutile fare il solito “copia e incolla” e snocciolare numeri e numeretti (ai piu' inconprensibili) che descrivono la bonta' dell'elettronica di bordo e descrizioni operative delle funzionalita' del software: tanto piu' che i rilasci di nuove versioni di SW2 si susseguono a cadenza quasi giornaliera. 
 
Le brevi note che seguono sono quindi un effetto-che-fa' l'ascoltare con un SDR, e piu' precisamente con il modello FDM-S1 e relativo software FDM-SW2: “un ascolto multi-sensuale”, “un investimento culturale” e “nuove tecniche di ascolto”.

Un ascolto multi-sensuale
La prima cosa che appare subito evidente e' che non si ascolta piu' solo con gli orecchi ma anche – se non di piu' - con gli occhi. Con un rx tradizionale, salvo qualche occhiata al s-meter, una volta impostata la sintonia e' l'udito il senso deputato al discernimento e alla comprensione di cio' che stiamo ricevendo. Con un SDR i segnali non solo si sentono ma “si vedono”, e non solo quello sul quale siamo sintonizzati in quel momento ma anche quelli a qualche MHz o Khz di distanza , a seconda della grado di “zoom” impostato sulla scala di sintonia. 

 
Non e' cosa di poco conto, soprattutto per gli ascoltatori UTE, il vedere al volo un segnale nuovo che si alza e la possibilita' di andarci subito sopra con un semplice click sul mouse. Gia' dopo una settimana di lavoro (ohibo'... lavoro) su un SDR, passando al pl-880 mi sembrava di stare chiuso in una stanza senza poter capire cosa succedeva fuori. Oltre agli immancabili waterfall e spettro in HF, e' possibile vedere il segnale prima e dopo la IF e lo spettro audio del segnale demodulato(AF): l'occhio esperto capisce subito se c'e' qualcosa da aggiustare in termini di filtri, AGC, guadagno in banda audio o se c'e' da ritoccare (al livello di 1 Hz) la sintonia.


Un investimento culturale
Se per certi versi e' sorprendente questo aspetto “visivo” dell'ascolto, e' di pari grado spiazzante la grande quantita' di settaggi a disposizione dell'ascoltatore: dai parametri piu' comuni e intuitivi fino a gli “internals” del software che vanno a incidere il funzionamento intimo dei chip dell'SDR. E qui giusto una paio di considerazioni.
 

Un SDR non si approccia alla “accendi-e-ascolta” ma per certi versi la radio va' preparata all'ascolto che si desidera ottenere. Per fare un esempio, ci si equipaggia con attrezzature diverse a seconda che si vada a pesca di carpe o di trote.
Come qualcuno che non ricordo ha giustamente scritto nel gruppo “fb” dell'AIR , l'aquisto di un SDR e' un “investimento culturale”: come non dargli ragione? La conoscenza e lo sfruttamento delle potenzialita' di un SDR passano necessariamente per lo studio e la comprensione di come funzionano questi apparati. Certo, occorre fatica e e impegno ma sarebbe un peccato non approfittarne e accontentarsi di rimanere allo stato elementare dell'“accendi e ascolta”.


Nuove tecniche di ascolto
Quello che a parer mio amplifica decisamente le possibilita' di ascolto sono le radio virtuali: con il software SW2 io non ho acquistato un ricevitore SDR ma ben 4!
E' possibile infatti attivare, all'interno della fetta di frequenza visualizzata dal display, fino a quattro ricevitori indipendenti, ciascuno su frequenza e modalita' diverse.Una caratteristica questa, che apre scenari completamente nuovi – e insperati - anche a quegli ascoltatori come me che non hanno la possibilita' o la voglia di acquistare 3-4 ricevitori (o scritto “ricevitori”, non - le seppur ottime - “radioline”). A maggior ragione per gli appassionati UTE, che solitamente “cacciano” con n-ricevitori collegati a pc diversi che eseguono programmi di decodifica. 


 Tanto per fare qualche esempio pensiamo alla reale possibilita' di avere:
- RX1 in ascolto su una freq JT65 e collegato a JT65-HF + RX2 a ricevere digital-sstv collegato a easyPal + RX3 per “girellare” sugli 11mt;
- tre RX a monitorare altrettanti network ALE collegati a MARS-ALE,PcALE e Mpsk;
- due (o piu') RX su freq diverse della stessa broadcasting per stilare rapporti di ascolto un po' piu' smart.
Ognuno poi secondo le proprie esigenze puo' configurarsi e immaginarsi le tecniche di ascolto piu' consone.
Ovviamente l'uso contemporaneo di piu' ricevitori virtuali si basa sulle possibilita' di usare schede-audio virtuali (chiamate anche “virtual cable”) come quelle offerte dal software VAC, Virtual Audio Clable(s).

Un'ultima cosa per concludere, FMD-S1 + SW2 magari tira fuori anche segnali sepolti nel QRM e che altri rx non sentono, ma non fa' i miracoli: un'antenna seria e' sempre necessaria.